\paperw9000 \margr0\margl0 \plain \fs20 \f1 \fs24 Il positivismo Φ quella corrente di pensiero affermatasi in Europa nella seconda metα del secolo 19░, la quale, contro lÆastratt
ezza e la sterilitα della metafisica, riteneva che la filosofia dovesse limitarsi a organizzare i risultati delle scienze sperimentali, senza trascendere la realtα direttamente sperimentabile, cioΦ i ôfattiö, per cogliere supposte entitα metafisiche.
\par
Il termine positivismo indica quindi un indirizzo filosofico del secolo 19░, il cui iniziatore Φ il francese A. Comte e i cui maggiori rappresentanti sono in Inghilterra J. Stuart Mill e H. Spencer, e in Italia R. Ardig≥.\par
Pi∙ in generale indica un
a cultura il cui atteggiamento fondamentale Φ riconducibile ai principi elaborati da tale indirizzo filosofico. Ne parteciparono scienziati, storici, letterati. Nel linguaggio ordinario si suole definire ôpositivistaö o ôpositivoö chi Φ alieno da disegni
e aspirazioni irrealistiche e invece tiene grandissimo conto dei condizionamenti ed Φ incline a pensare in termini utilitari.\par
A questo abito corrisponde la situazione europea nel cui quadro il positivismo si svilupp≥, situazione di rigoglio della
\b \cf4 \ATXht14331 societα industriale\b0 \cf0 \ATXht0 , di \b \cf4 \ATXht14321 crescita delle scienze e della tecnica\b0 \cf0 \ATXht0 . I filosofi positivisti sono pienamente consapevoli di essere i filosofi di questo tempo e tracciano anche il disegno
di una societα industriale razionale, ossia regolata secondo criteri scientifici.